Angolo Musicale

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mercoledì, marzo 29, 2006

29.03.06 Gli studenti della scuola superiore La Salle

Ieri 28 marzo sono andato insieme con altri preti nella scuola superiore La Salle. E' una scuola maschile con 1.700 studenti di cui solo 340 sono cattolici. Prima della Pasqua, organizzano una liturgia penitenziale cosi' che gli studenti possano confessarsi. Voi vi chiederete: ma perche' non vanno in parrocchia? Questa si' che e' una bella domanda. La mia risposta invece, e' che essendo questa una scuola cattolica tenuta dai Fratelli delle Scuole Cristiani (istituto religioso laicale fondato da san Giovanni Battista de La Salle) la scuola quindi, promuove attivita' religiose per una formazione completa. Si spera, comunque che gli studenti vadano poi nelle loro parrocchie per la celebrazione del sacramento della penitenza.

Dopo la celebrazione delle confessioni (ervamo una decinadi preti), ho incontrato il preside della scuola Paul Lau e l'incaricato della pastorale cattolica, che e' una specie di educatore, l'operatore pastorale, Francis Tze. Hanno voluto incontrarmi perche' dal mese prossimo dovro' occuparmi anche io della pastorale in questa scuola. Oltre alla messa mensile che si celebra in inglese, essendo questa una scuola nella quale si usa l'inglese come lingua di insegnamento, eccetto per la lingua cinese, dovrei occuparmi anche dei ritiri annuali che in ogni classe gli studenti cattolici fanno. Oltre a questo, c'e' poi il contatto con gli studenti e con gli insegnanti (una quarantina su meno di ottanta sono cattolici). Questo significa che nella scuola c'e' la societa' cattolica organizzata in gruppo con varie attivita' ma soprattutto con molti studenti. In questa scuola dovro' dare una mano anche per il catecumenato. Come ben sapete, molti giovani si convertono e si fanno cristiani proprio durante il periodo scolastico. In questa scuola c'e' un bel ambiente favorevole all'annuncio del vangelo, grazie proprio all'opera del Fratelli delle Scuole Cristiane. Comunque dipendera' molto dal tempo a disposizione che avro'. Se saro' piu' libero potro' essere piu' presente nella loro scuola, cosi' di essere d'aiuto per i cristiani e magari con loro e grazie a loro, io possa contattare i non cristiani ivi presenti.
Oggi poi, finalmente ho finito di allestire il mio acquario i 75 litri circa, mettendo molti pesci. Poi vi raccontero' dell'acquario nella cultura cinese.
Domani sera 30 marzo, infine, in cattedrale festeggeremo il neo-cardinale, oggi appena ritornato da Roma con un gruppo di 200 pellegrini circa. Presiedera' l'Eucaristia e noi preti concelebreremo con lui. Non vedo l'ora di incontrarlo, di salutarlo e congratularmi con lui.

sabato, marzo 25, 2006

25.03.06 Mons. Lajolo: contatti non ufficiali tra Pechino e Santa Sede

Dalla Radio Vaticana vi segnalo questo articolo:


(25 marzo 2006 - RV) Un gesto di amore per il popolo cinese nella speranza che possano migliorare le relazioni tra Pechino e la Santa Sede: cosi’ l’arcivescovo Giovanni Lajolo, segretario per i Rapporti con gli Stati, intervistato da alcuni mezzi di comunicazione di Hong Kong commenta la scelta di Benedetto XVI di creare cardinale il vescovo di Hong Kong, Zen Ze-kiun. Il Servizio di Alessandro Gisotti.
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La scelta di elevare alla dignità cardinalizia il vescovo di Hong Kong, Zen Ze-kiun, è il “segno dello speciale affetto che Benedetto XVI prova per tutta la popolazione cinese”. E’ quanto sottolineato dall’arcivescovo Giovanni Lajolo, segretario vaticano per il Rapporti con gli Stati in un’intervista alla I-Cable TV di Hong Kong. “Nel creare cardinale il vescovo di Hong Kong – ha aggiunto il presule – il Papa confida che tale gesto verrà compreso correttamente e, in qualche modo, ricambiato”. A proposito dei rapporti tra Pechino e la Santa Sede, mons. Lajolo ha innanzitutto evidenziato che i “cattolici cinesi non si sentono meno cinesi per il fatto di essere cattolici”, anche se ovviamente “non si può essere cattolici se non si è in comunione con il Papa”. Quindi, ha affermato che qualora “potessero essere stabilite relazioni aperte e stabili tra il governo cinese e la Santa Sede, ogni tensione potrebbe essere conseguentemente superata senza ambiguità”. La Santa Sede, ha detto ancora l’arcivescovo Lajolo, “ha sempre espresso con chiarezza cosa chiede e cosa è pronta a concedere”. Come anche “ciò a cui non può rinunciare” per “rimanere fedele a se stessa”. “Secondo la nostra opinione – ha aggiunto – il tempo è maturo”. Le autorità della Repubblica popolare cinese, non possono “ignorare le aspettative della propria popolazione così come i segni dei tempi”. E sullo stesso argomento, l’arcivescovo Lajolo ha concesso anche un’intervista al giornale South China Morning Post di Hong Kong. Il presule ha rivelato “contatti non ufficiali” con il governo di Pechino che, ha detto, mostrano “una attitudine di apertura piuttosto che di chiusura” da parte cinese. Negoziati “con alti e bassi”, ha riconosciuto, ma “che non sembrano essere stati senza frutto”.A proposito di un possibile viaggio in Cina di Benedetto XVI, prima dei Giochi Olimpici del 2008, il presule ha dichiarato che il Papa “sarebbe sicuramente molto felice di visitare” il Paese asiatico. E ciò per “mostrare il suo amore paterno nei confronti di vescovi, sacerdoti e fedeli che hanno testimoniato e continuano a testimoniare una profonda e spesso sofferta fedeltà al Successore di Pietro”. Tuttavia, ha proseguito, “dovranno prima esserci le oggettive necessarie condizioni e un invito da parte del governo” cinese. Tornando sul significato dell’elevazione alla porpora cardinalizia del vescovo di Hong Kong, mons. Lajolo ha ribadito che “la vivacità intellettuale” del nuovo porporato “dovrebbe costituire un esempio per abbattere quei muri di pregiudizio e paura nei confronti della Chiesa cattolica, totalmente ingiustificati, ma ancora presenti in alcuni settori”. Nell’intervista, il presule si è infine soffermato sul tema cruciale della libertà religiosa. “Ci sono – ha constatato – segni contraddittori che arrivano dalla Cina. Abbiamo l’impressione che le massime autorità hanno intenzione di regolarizzare le relazioni, ma a livello intermedio c’è chi rema contro”. La libertà religiosa, ha ribadito, “è un diritto umano fondamentale” e per questo “non può sottostare ad alcuna limitazione” da parte delle autorità politiche.**********

venerdì, marzo 24, 2006

24.03.06 Sua Eminenza Reverendissima Signor Joseph Cardinale Zen Ze-kiun

Sua Eminenza Reverendissima
Signor Joseph Cardinale Zen Ze-kiun,
cardinale del titolo di Santa Maria Madre del Redentore
a Tor Bella Monaca

Grazie santita'.

24.03.06 In attesa della creazione a cardinale di Mons Joseph Zen

La nostra chiesa diocesana, se non forse tutta la chiesa cinese, e' in attesa di assistere alla celebrazione della liturgia della Parola nell quale mons Joseph Zen, vescovo di Hong Kong sara' creato cardinale. Mancano pochi minuti, ma sembrano una eternita'. Sono immensamente felice e trepidante per cosi' tanta benevolenza da parte del Papa Benedetto XVI verso la nostra diocesi, verso la chiesa cinese e verso il nostro caro vescovo Giuseppe. Signore Gesu' accompagna il neo-cardinale nel suo cammino verso la santita'.