Angolo Musicale

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giovedì, maggio 31, 2007

2007.05.31 E' nata Arianna

Nelle prime ore di questo santo giorno della Visitazione di Maria a Santa Elisabetta, il Signore ha ancora visitato la nostra famiglia donandoci il dono di Arianna, figlia di Gina, mia sorella, e di Dino.
Anche noi esultiamo nella gioia per il dono della vita, cosi' come Giovanni esulto' nel grembo di sua madre quando Maria la visito'.

Anche Giuseppe la scorsa settimana e' uscito dall'ospedale ed e' a casa sua in ottima ripresa. Auguri anche a te, mio caro nipote. Tu sei ormai il primo di ben 5 miei nipoti. Vi abbraccio.

giovedì, maggio 24, 2007

2007.05.24 - I figli, un reato per la Cina un lusso per l'Occidente

Dall'Avvenire del 24 maggio 2007
Tra pianificazione scientifica e decadenza antropologica
I figli, un reato per la Cina un lusso per l'Occidente

Marina Corradi
Una rivolta percorre alcune province della Cina, e l'eco di violenti scontri nella lontana provincia del Guangxi si fa largo a fatica fra le notizie del mondo a noi più prossimo. La popolazione si ribella alla legge che da trent'anni impone alle coppie di avere un solo figlio. La repressione dei figli "extra" è attuata con multe pesantissime, ma anche con la sterilizzazione coatta o l'aborto. Nelle campagne, dove più spesso viene eluso il divieto, la polizia affronta la reazione esasperata dei genitori dei figli "fuorilegge". Nella drammaticità di uno scontro così lontano dall'Occidente sembra però di poter riconoscere la traccia di segno epocale. In ogni civiltà i figli sono stati ricchezza e risorsa, l'unica che non si pensava di poter togliere nemmeno ai "proletari" - quelli la cui unica ricchezza era la prole. In Cina, la pianificazione "scientifica" ha alleggerito in trent'anni la popolazione di 400 milioni di bocche, fattore non estraneo alla straordinaria crescita economica degli ultimi anni: rigido controllo delle nascite come condizione di sviluppo. Ma quello che in uno Stato totalitarista è imposto per legge, e anche con la violenza, non finisce con il somigliare nei risultati a ciò che noi occidentali abbiamo scelto, o siamo stati indotti a scegliere, benchè naturalmente coi metodi garbati dei regimi democratici? Dagli anni Settanta in poi, al Nord e poi ovunque, siamo diventati il Paese dei figli unici. Nessuno ci ha costretti: ma rapidamente è diventato chiaro a tutti che i figli non sono più, nella modernità, ricchezza, ma onere, e anzi fattore di rischio di povertà, quando diventano troppi. Le donne sono andate a lavorare, per scelta, ma spesso anche perchè con un solo stipendio in casa non si vive. E un lavoro a tempo pieno non è conciliabile con una famiglia numerosa; ci si concede un figlio, e l'altro, dicono le statistiche, lo si desidera, senza averlo mai. Nessuno ci ha imposto il figlio unico: ce lo siamo consigliati - e soprattutto consigliate - da soli. Certo, il dramma di quei milioni, in una irraggiungibile Asia, sulle barricate per riprendersi il più elementare dei diritti, ha una statura tragica , non paragonabile con la nostra libertà di occidentali, in uno Stato di diritto. Eppure, un filo ci apparenta a quella gente espropriata della propria fecondità. Noi siamo liberi; ma in realtà, tra le barriere dei tempi del lavoro, del costo della vita, dei servizi mancanti, siamo liberi soprattutto di scegliere di "non" avere più di un figlio. Come se questo fosse il destino di ogni società che vuole entrare, o restare dalla parte giusta del mondo. In Cina usano le maniere forti, noi ragionevolmente ci persuadiamo da soli. Senonchè, anche fra noi comincia a circolare un'obiezione a questo tacito aut-aut. Nella piazza del 12 maggio, davanti a un milione di persone, Eugenia Roccella ha insistito sul grave divario italiano fra la maternità e la sua realizzazione. Su quei due figli che diventano uno. L'essere madri è una questione di libertà, si è detto da quel palco, e il milione in piazza ha applaudito. Come se l'equazione tra figli e rischio povertà non fosse più accettabile. Come sollecitando la politica a occuparsene, ora. C'erano una volta nelle civiltà rurali della Lombardia e dello Guangxi i figli, risorsa di braccia e di ricchezza. Poi, sono diventati bocche voraci, da arginare. Nelle vie di Milano una che passeggi con tre bambini si può sentir dire: «Beata lei, che se li può permettere!». I figli in più, che in certi Paesi sono un reato, da noi vengono guardati come un lusso, un privilegio per benestanti. Il che ci fa pensare che anche nel nostro libero mondo ci sia qualcosa, in questo sguardo, di tradito.

giovedì, maggio 10, 2007

2007.05.10 Due notizie, una bella e una brutta

Mio nipote Giuseppe, di 10 anni, figlio di Lea e Rino che abitano a Bologna e' ricoverato in ospedale dopo essere stato operato per appendicite con ascesso peritoneale. Era stato curato per piu' di 10 giorni per un presunto virus gastro-intestinale, e dopo vomito, diarrea, febbre a 39 e dolori strazianti alla pancia, e' ritornato in ospedale per un controllo, ma i valori erano tutti sballati. E' stato subito operato di urgenza ma con complicazioni post-operatorie. Tutto questo lunedi' pomeriggio. Ieri invece, dopo aver accusato problemi di respirazione gli e' stato messo un catetere ai polmoni per un ascesso pleurico.
E' cosi' il povero Giuseppe poteva cavarsela meglio ma invece continua a soffrire e a stare male. Lui non e' sempre cosciente perche' sotto sedativi, anche se leggeri. Martedi' l'avevo anche sentito al telefono, anche se la sua voce era affaticata. Caro nipote, anche se non leggerai questo blog, fatti forza e coraggio. Reagisci e... ritorna a vivere, come si deve!!! Io prego per te cosi' come fanno tanti altri. Noi confidiamo nel Signore.
La seconda notizia invece, mi riguarda. La dico solo in due parole. Oggi ho ricevuto la lettera del vescovo di Hong Kong, il Cardinale Giuseppe Zen. E' il decreto di nomina per me, a viceparroco nella parrocchia di Santa Margherita. Iniziero' a lavorare in questa parrocchia il giorno 10 giugno. Sono veramente felice e immensamente contento. Spero di tenervi informato nei prossimi giorni. Confido anche io nel dono della vostra preghiera.