Angolo Musicale

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venerdì, maggio 05, 2006

05.05.06 Risposta a Gaetanino riguardo la situazione attuale delle ordinazioni in Cina

Carissimo Don, ho avuto la notizia dalla newsletter del "Vatican Information Service", e non appena letta, mi sono precipitato qui per vedere se ci fossero delle reazioni a caldo direttamente dal territorio. Ed infatti, già ieri, avevi postato la notizia.Ti chiedo di chiarirmi le idee, perché ci sono alcuni aspetti un po' oscuri.Credo che il problema si ponga a livello canonico, più che teologico. Da quest'ultimo punto di vista, mi sembra che applicando il criterio "Dove abbonda la colpa, sovrabbonda la grazia", anche un'ordinazione episcopale senza il consenso della Santa Sede sia in credo di attribuire al candidato la pienezza del sacramento dell'ordine, nel senso che elemento del sacramento non è il placet "amministrativo" della Santa Sede. Dunque, se così è, il sacramento è validamente amministrativo.Il problema, dunque, si porrebbe a livello canonico, nel senso che con ordinazioni non autorizzate si porrebbe in discussione il primato petrino "Conferma i tuoi fratelli", e si correrebbe il rischio della costruzione di una chiesa parallela, non vincolata a Roma: fondamentalmente uno scisma.Indubbiamente tale pericolo minaccia seriamente l'universalità della Chiesa di Cristo, ma più che ricorrere ad una scomunica "latae sententiae" (che a mio parere, è più che doverosa), si dovrebbe cercare di agire al livello dei fedeli, per far comprendere la mancanza di comunione con la sede di Pietro, che non è un problema di "potere", ma di rispetto del dettato evangelico, ed in fin dei conti, di riconduzione al cristianesimo. Bisognerebbe far comprendere che l'operazione di Pechino è finalizzata a costruire una nuova religione, che si limita a scimmiottare il cattolicesimo, prendendone alcuni elementi, ma che con esso non ha punti di contatto. Da qui, però, mi è difficile comprendere effettivamente la portata del problema (anche se, scrivendo queste righe, mi sono reso conto che l'ordinazione non autorizzata pone anche problemi teologici), per cui Ti chiederei, gentilmente, di darmi delucidazioni, per rendermi più chiare le idee.
Un caro saluto,

Gaetanino

Carissimo Gaetanino,
ho preferito riportare in questo nuovo post la tua risposta al messaggio che ho postato ieri riguardo la dichiarazione del direttore della sala stampa della Santa Sede.
I problemi sono almeno 2.

Il primo riguarda il fatto che le ultime ordinazioni episcopali sono accadute senza il permesso del Papa. Questo nella chiesa cattolica romana e' una grave colpa. La chiesa cosi' come non interferisce nel potere politico (non nomina primi ministri, re, presidenti, ecc. ecc.) cosi' non puo' ammettere che il potere politico interferisca all'interno della chiesa stessa, nominando i successori degli apostoli che insieme con il Papa hanno ricevuto il compito di governare la sposa di Cristo. La scomunica Latae Sententiae in cui sono incorsi non solo i 2 vescovi ordinati ma anche i vescovi che li consacravano, vuole dimostrare pubblicamente che se uno si lascia ordinare vescovo oppure ne consacra un altro senza il permesso del Papa, di fatto e' gia fuori della Chiesa, perche' non agisce in comunione con essa, ma senza di essa. Anche qualora, cosa avvenuta in questi casi cinesi, si dovesse giustificare l'operato con il fatto che bisognava provvedere il pastore alle chiese ormai prive, con una sorte di elezione democratica, anche in questo caso si vive fuori della Chiesa, e quindi la scomunica ha senso veramente pieno.
Il caso concreto della Cina e' il fatto che la chiesa cattolica romana che e' in Cina e' controllata dall'Associazione Patriottica del Governo, che e' una sorta di Vaticano laico, che governa concretamente tutta la chiesa. I vescovi, purtroppo, non hanno nessun potere in Cina, nemmeno quello spirituale, oserei dire, visto che in Cina, non e' ammesso nessun altro al comando se non il partito. Esso controlla tutto e tutti. Immaginiamo se possa poi, non controllare anche la Chiesa Cattolica. Controlla tutto e tutti.
In questo caso, la nomina dei vescovi viene decisa dall'associazione patriottica il cui vice-presidente si crede di essere il Papa cinese in Cina. Questo signore, perche' e' un laico, per fortuna cattolico, cosa che nelle varie associazioni patriottiche locali non sempre avviene (a capo ci sono anche dei non-cattolici), questo signore ha attualmente un grande potere in Cina e se la Cina dovesse stabilire rapporti diplomatici con il Vaticano, perderebbe tutti i poteri, di cui quello piu' importante di nominare i vescovi.
Il Secondo problema in questo caso cinese e' che attraverso queste ordinazioni episcopali, e' ancora mancato il rispetto del diritto alla liberta' religiosa. Per ordinare un vescovo e' necessario che ci sia un altro vescovo. Ma tutti i vescovi sanno che per ordinarne un altro e' necessario avere il mandato del Papa. Nessuno quindi, o quasi nessuno, sarebbe disposto ad ordinarne un altro senza questo mandato. La stessa cosa vale per coloro che devono essere ordinati vescovi. Se infatti, un vescovo si fa ordinare senza il mandato del Papa, trovera' un sacco di problemi, perche' i fedeli lo boicotteranno, non parteciperanno alle sue funzioni, i preti non lo riconoscono loro legittimo pastore. Allora questo vescovo rischia anche una vita davvero dura, perche' riconosciuto dal governo, ma non dalla comunita' ecclesiale. Riceve pressioni dal governo e dai fedeli.
Ora sembra che alcuni vescovi, si siano rifiutati di ordinare questi 2 nuovi. Mentre altri sono stati costretti. Forse anche nel caso degli ordinati c'e' stata un'ordinazione coatta. Questa mancanza di liberta', quindi, e' il vero problema della Cina. La liberta' religiosa esiste, ma e' controllata dal governo. Sei libero di fare quello che vuoi, ma lo devo volere anche io. Altrimenti la tua liberta' va contro il volere del popolo che e' sovrano.
Purtroppo le pressioni sono vere, perche' ci e' giunta voce che anche i fedeli presenti alla cerimonia provenivano da tutta la Cina. Avevano ricevuto ordine che ogni diocesi doveva mandare delegati. Questa e' una vera costrizione. Se rifiuti rischi tu, la tua famiglia e tutto cio' che ti e' piu' caro.
Purtroppo questa e' la Cina. Preghiamo ma facciamo conoscere la verita'. E' un dovere dei cristiani. Facciamoci voce di coloro che non possono parlare.
Ti ringrazio, Gaetanino, per avermi stimolato nello scrivere tutto cio'. Ti abbraccio. A presto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissimo Don,
evidentemente le cose sono molto più complicate di quelle che qui traspaiano.
I lanci di agenzia, e gli articoli di stampa, si limitano esclusivamente a pubblicare le reazioni del Vaticano, senza entrare nel merito della questione, lasciando così trasparire una sorta di lotta di potere tra Vaticano e Cina.
Ma evidentemente le cose non stanno così. Da quel che mi pare di capire, qui si tratta di riconoscere sia la libertà di coscienza (nella sua forma di libertà di culto), sia addirittura la libertà personale (costringere gente a partecipare a celebrazioni, o Vescovi e candidati, ad essere parti attive delle stesse, significa limitare fortemente la libertà personale): mi sembrerebbe di capire che in Cina si sia ancora molto indietro sul fronte delle libertà. Dalla tua risposta, mi sembra di intravedere maggiori di spazi di libertà ad Hong Kong. E' una mia lettura sbagliata, o effettivamente siete più liberi? In quest'ultimo caso, perché a voi si, e nel resto della Cina no? Sbaglio, o qualche anno fa il Regno Unito cedette la sua colonia?
Scusa le domande a raffica, ma in Italia (parlo per me, ma non stento a credere che la cosa sia generalizzata) di queste problematiche non se ne parla.
Fortunamente c'è internet, e blog come il tuo possono aiutare a capire meglio certe situazioni, e magari far più edotta l'opinione pubblica.
Un caloroso saluto da Roma,
Gaetanino.

Anonimo ha detto...

Carissimo Don, è dal 5 maggio che non vedo tuoi post. E sono un po' preoccupato, considerato il momento che state vivendo lì in Cina.
Spero non sia successo nulla, e Ti chiedo e dare un segno della Tua incolumità.
Prego per te,
Gaetanino